Bruno Iandolo

Bruno Iandolo, Helper 80217 Napoli   E-mail: brunoiandolo@virgilio.it  Cell. +39 347 22.85 003 Numero Fisso: 081 761 15 38 (dalle 15.30 alle…

Bruno Iandolo, Helper
80217 Napoli  
Cell. +39 347 22.85 003
Numero Fisso: 081 761 15 38 (dalle 15.30 alle 19.30)
Quello che offro:
Incontri individuali
Gruppo bisettimanale 

 

Curriculum
Ho avuto la fortuna di compiere 18 anni nel 1967, periodo fecondo, di grandi confronti sul piano della coscienza umana. Periodo in cui l’autonomia di pensiero  era un obbiettivo che ci rendeva “differenti e migliori” rispetto alla generazione dei genitori.

Rendersi autonomi rispetto alle vecchie regole ai vecchi schemi era la battaglia per la vita che si apriva davanti ai miei occhi. L’idea ed il desiderio di creare un mondo più giusto, più libero sembrava possibile, le lotte erano radicali. Era necessario interrompere la continuità, con il passato.
Come diceva Marcuse nel ‘La fine dell’utopia’: “… Questa fine dell’utopia …..possiamo concepirla come la fine della storia, cioè che le nuove possibilità  di una società umana e del suo ambiente non possono essere immaginate come prolungamento delle vecchie …”
Schierarsi era necessario e ciò rendeva ben individuabile il nemico fuori, il nemico da combattere ed abbattere.
L’incontro con Williem Reich, il quale coniugava la psiche con il sociale, piantò in me il seme del dubbio, la divisione così comoda del nemico fuori non era proprio la verità. L’idea di un dio ingiusto cominciava a crollare, Reich rese immanente un dio fin ad allora trascendente, si aprivano nuovi panorami sulla possibilità che nel mondo interiore si trovassero le radici  di quello esteriore. La psicoterapia reichiana, apparve una possibile strada di conoscenza. Il corpo entrò a far parte integrante della psiche, così sempre più l’unità tra dentro e fuori si andava realizzando. La psicoterapia era uscita dal ghetto della “malattia mentale”, diventando una strada di ricerca personale, che mi faceva sentire vicino all’ingiunzione delfica di “Uomo conosci te stesso”. Ciò mi affascinava.
I gruppi di terapia ed il lavoro individuale furono esperienze a cui partecipai insieme a  molti amici, alla ricerca del proprio Sé profondo.
Queste esperienze sono i luoghi che frequentai nella mia giovinezza per molti anni e con vari psicoterapeuti.
I miei studi di architettura prima e la mia professione di architetto poi sono stati fortemente influenzati dalla mio ricerca nel e del mondo interiore. L’dea di un’energia di cui ero parte integrante e quindi soggettivamente conoscibile e misurabile furono  il centro della mia ricerca di unità; il possibile ponte tra casa interiore e la casa esteriore.
Il viaggio iniziato alla fine della mia adolescenza e mai interrotto, nato da quell’indefinibile richiamo di quale poteva essere il senso della vita, mi ha fatto incontrare il mio mostro interiore oltre il quale mi era impossibile andare. Lì era la mia più strenua difesa, dove era letteralmente in gioco la mia sopravvivenza, garantita solo da: “Io sarò capace di riconoscere i tuoi bisogni e li soddisferò, così tu mi darai il tuo amore”.
L’attraversamento di questa frontiera mi ha permesso di scoprire il mio personale talento in essa nascosto: “La mia capacità di empatia”. Qualità questa volta messa al servizio della relazione con il mondo e le persone di cui ho scoperto di far parte e di essere una parte.
Il Sentiero di Eva Pierrakos incontrato alla fine degli anni ’70, grazie a mio fratello non più  solo di sangue, ma compagno nello e dello stesso mondo, mi ha permesso di continuare il mio viaggio umano alla ricerca di verità, questa volta vive, in continuo divenire, verità sempre diverse da se stesse, che offrono visioni di sempre nuovi confini. Quei confini per superare i quali abbiamo bisogno di costruire dentro di noi un Ulisse che ci dice e ci ricorda, così come Dante gli fa dire: “Considerate la vostra semenza: nati non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e conoscenza.”

In questo Sentiero oggi, nel tentativo di restituire quanto la vita con abbondanza mi ha dato, svolgo il mio compito di aiutante.